Le bevute a 20 anni lasciano segni sulle arterie

Un eccessivo consumo di alcol da giovani è associato a un irrigidimento precoce delle arterie che può portare a malattie cardiovascolari. Più si beve e più il fenomeno è evidente.

La salute delle arterie, c’è da scommetterci, non è la preoccupazione principale di un ventenne. Quando si è giovani l’arterosclerosi viene percepito come un rischio lontano anni luce così come tutti i problemi dell’invecchiamento. Purtroppo non è così. Il consumo di alcol in età giovanile accelera il processo di irrigidimento delle arterie aumentando il rischio di sviluppare malattia cardiovascolari. 

Non è certo per fare i guastafeste che gli scienziati dell’University College London hanno presentato al congresso dell’ European Society of Cardiology i risultati di uno studio che dimostra l’associazione tra un eccessivo consumo di alcol e la rigidità delle arterie. L’intenzione è piuttosto quella di spingere i giovani verso un consumo consapevole delle bevande alcoliche. 

I ricercatori hanno raccolto informazioni sul consumo di alcol di 1.655 individui tra i 17 e i 24 anni. I partecipanti sono stati divisi in tre categorie: non bevitori, bevitori medi (fino a 4 drink nelle occasioni in cui si beve) e bevitori forti (più di cinque drink). 

Tutti i volontari coinvolti nella ricerca sono stati sottoposti alla velocità dell’onda di polso carotideo-femorale, l’esame standard per la misurazione della rigidità arteriosa centrale ottenuta con metodi non invasivi. Il risultato del test viene considerato predittivo delle malattie cardiovascolari. 

All’interno del campione il 7 per cento rientrava nella categoria dei non bevitori, il 52 per cento in quella dei bevitori medi e il 41 per cento in quella dei bevitori forti. Gli scienziati hanno osservato un aumento medio della rigidità delle arterie tra i 17 e i 24 anni del 10,3 per cento, con un aumento leggermente maggiore nelle donne rispetto agli uomini. L’irrigidimento era più avanzato in chi consumava maggiori quantità di alcol dell’alcol ma l’associazione tra la rigidità delle arterie e il consumo di alcolici era evidente anche nel gruppo dei consumatori medi. 

È un dato che si discosta da quello osservato con il fumo nei ragazzi della stessa età. Nel caso del tabacco l’irrigidimento delle arterie in età giovanile si osserva solo tra i forti fumatori (e solamente nelle donne) e non tra quelli medi. «Significa che più si beve, maggiore è l’aumento della rigidità arteriosa. La relazione non è stata spiegata da altri fattori che possono predisporre alle malattie cardiache, suggerendo che il comportamento rischioso durante questo periodo ha un effetto diretto sulla salute vascolare», ha commentato Hugo Walford, dell’University College di Londra, Regno Unito, a capo dello studio. 

Così, dopo avere escluso altri possibili fattori di rischio ( indice di massa corporea elevato, ipertensione, colesterolo e glicemia elevati ecc..), gli scienziati hanno trovato che l’alcol in generale ha un impatto sulle arterie dei giovani superiore al fumo. 

«I risultati suggeriscono che il danno arterioso si verifica nei giovani bevitori e nelle giovani donne che fumano molto. I non fumatori e gli ex fumatori mostrano però alterazioni simili nella rigidità arteriosa, il che indica che smettere può ripristinare la salute vascolare in questa giovane età. Il binge drinking è spesso un’esperienza normale per i ragazzi e la diminuzione della prevalenza del fumo nel Regno Unito è messa a dura prova da un forte aumento dell’uso di sigarette elettroniche. I giovani possono credere che bere e fumare non causino danni a lungo termine. Tuttavia, questi risultati indicano che questi comportamenti potrebbero condizionare la loro salute iniziando con un irrigidimento arterioso precoce, che può eventualmente portare a malattie cardiache e ictus», commenta in conclusione Walford.