Giovedì scorso, allo scoccare della mezzanotte, tutti gli italiani hanno salutato il nuovo anno scambiandosi gli auguri con amici e parenti. Alcuni hanno deciso di farlo inviando un sms alla trasmissione RAI di Capodanno, in diretta da Matera. Gli sms ricevuti sono stati trasmessi in sovrimpressione durante i festeggiamenti.
Ora, per una svista del tecnico addetto al filtraggio e alla trasmissione degli sms, è andato in un onda un messaggio d’auguri condito con una lunghissima bestemmia, che ha messo in serio imbarazzo i vertici RAI e che ha provocato una scontata pioggia di critiche e sceneggiate buoniste, specialmente da chi ha scarsa simpatia per l’azienda di viale Mazzini.
Volendo prendere le distanze dall’ipocrisia, vorremmo riportare l’attenzione su due momenti essenziali della questione: per prima cosa, per quale motivo condire con una bestemmia un sms di auguri; per secondo perché scandalizzarsi di fronte a un fenomeno ben evidente nel nostro paese, che ha bisogno di uno sforzo intellettuale di tutti per essere rimossi.
L’autore del messaggio è stato un ragazzo tarantino di 21 anni: prima gli amici lo scaricano ed è costretto a restare a casa l’ultimo dell’anno (tragedia …), poi il suo amato cane è spaventato a morte dai botti. Due buone ragioni per bestemmiare in faccia a tutto il mondo, no?
I critici e i moralisti, da canto loro, fanno piovere sul bagnato. La TV, pubblica e privata, non è nuova a gravissimi episodi del genere e non è punendo un tecnico che si risolve il problema.
Occorre riflettere sul fatto che la bestemmia è qualcosa d’insulso, di privo di senso, un puro nulla. E allora perché pronunciare quelle parole? Perché intercalare nel discorso tanta gratuita violenza?
Se dobbiamo imprecare o inveire contro qualcosa o qualcuno, lasciamo da parte la volgarità! Impariamo ad usare le tante espressioni alternative, che la nostra straordinaria lingua ci mette a disposizione.
Un buon inizio d’anno a tutti voi! S. B.