I figli non sono come tu li vuoi

Quante volte i genitori proiettano sui figli le proprie aspettattive? Quante volte i papà e le mamme crescono i figli nel tentativo disperato di foggiarli a propria immagine e somiglianza o secondo un modello predeterminato?

Il calcio è purtroppo il peggior miglior esempio di questa sciocca mentalità. Durante le partite, è normale assistere ad una casistica varia e quantomai patetica, che include il padre che dà consigli tecnici al proprio enfant prodige come se l’allenatore non esistesse, la madre che sbraita contro il difensore che ha atterrato il suo povero amore mio, il nonno che bestemmia contro il Numero 7, chiamandolo dolcemente sacco di m****, altri padri che s’insultanto durante l’elezione del migliore in campo, altre madri che arrivano alle mani (sic!) non trovando l’accordo sul più bello della squadra. Insomma, agli occhi dei genitori seduti in tribuna, i figli sono tutti fuoriclasse, epigoni di Maradona e Pelè.

In realtà, basta un briciolo d’intelligenza per capire quanto dannosi siano questi atteggiamenti dal punto di vista educativo. Il calcio è un momento di condivisione, di svago; l’attività atletica fortifica il corpo e potenzia la mente. Non è importante il risultato se c’è tutto questo. Soprattutto, i nostri figli non debbono ricompensare la retta d’iscrizione con gol, azioni, rigori, vittorie. Basta il loro sorriso, quando tornano a casa dagli allenamenti, o la gioia di giocare la domenica mattina.

Qualche giorno fa ho letto una notizia che deve essere di esempio per tutti: un giornalista di Magenta, Danilo Lenzo, un uomo lontano anni luce dal mondo del calcio, ha scoperto di avere un figlio talentuoso proprio per questo sport, così talentuoso da essere preso in una prestigiosa squadra giovanile.

Danilo Lenzo è un esempio che dobbiamo seguire: con intelligenza, non ha preteso che il figlio seguisse le orme paterne o materne, ma ha assecondato le sue naturali inclinazioni, aiutandolo e assecondandolo nel suo percorso di crescita. E non succederà niente se Ludovico non diventerà un campione, ma lascerà il calcio fra gli hobby. Quel che conta è la felicità stampata sui suoi occhi, quando la palla gli rotola fra i piedi.

Buon anno a tutti! S. B.